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La nostra storia

La storia della nostra terra è una storia di grandi civiltà e grandi uomini. Qui la vite, importata dai Greci, crebbe rigogliosa donando uve di alta qualità e gli antichi Romani produssero vini celebrati da poeti e scrittori. La passione dell’uomo sfidò la natura ed i vigneti risalirono le pendici del Vesuvio affondando le radici nel suo cuore ardente, in quel fuoco che nel 79dC calò sull’antica Pompeii e la rese eterna.

Nel 1567, un ramo della dinastia fiorentina dei Medici, si trasferì nel Regno di Napoli, acquistandone un feudo. Luigi de’ Medici, Primo Ministro del Regno, desideroso di arricchire la cantina della residenza napoletana con nobili vini del feudo, affidò al nipote prediletto Giuseppe de’ Medici il compito di elevare la qualità dei vini di famiglia. Questi impiegò ingegno e capitale nell'”immegliamento” del vino vesuviano ed in pochi anni svolse il compito assegnatogli in modo magnifico. Da allora l’omonimo vigneto è stato sempre indice di qualità superiore, e l’Azienda Agricola Bosco de’ Medici, dopo anni di sola coltivazione e cura dei terreni, ha scelto di vinificare in proprio le uve e far rivivere con i propri vini i fasti di una tradizione senza tempo.

Vigneti e Vitigni

Solo da una grande uva può nascere un grande vino.
E’ questa la regola di partenza a cui ogni buon produttore sa di non poter sfuggire ed è la direttiva che da sempre guida il lavoro in vigna della nostra Azienda. Decenni di cure ed impegno nei nostri terreni hanno prodotto uve di qualità superiore, richieste ed utilizzate per anni dalle migliori cantine del territorio vesuviano ed ora materia prima per i nostri vini.

I vigneti, suddivisi in vari appezzamenti, si trovano nei comuni di Terzigno, Boscoreale e Pompei e sono tutti coltivati con vitigni autoctoni allevati con tecnica a spalliera e a tendone. Piedirosso, Aglianico, Falanghina e Coda di Volpe (detta anche “Caprettone”) sono le varietà che produciamo e che meglio rappresentano l’essenza del nostro territorio.
Data l’unicità dei terreni, di origine vulcanica e quindi particolarmente sabbiosi e ricchi di minerali, la gran parte delle viti è a “piede franco”, perchè immune al parassita della fillossera, e in molti casi ha un’età che supera il secolo di vita.

“La rotonda” è il vigneto principale e più esteso. Prende il nome dalla sua forma circolare ed offre una magnifica vista panoramica che dal golfo di Napoli si spinge fino ai comuni della provincia di Salerno. Particolare attenzione dedichiamo qui alla coltivazione dell’uva Piedirosso (localmente detto Per e’ Palumm o Palumbina per il grappolo che ricorda un piede di colombo), dalla quale nasce il nostro IGT Pompeiano “Pompeii” e il Lacryma Christi Rosso “Lavarubra”.

Poco distante da qui, nel territorio del comune di Terzigno, c’è il vigneto del “Colonnello”. Di estensione più ridotta, è chiamato così perchè nella metà del secolo scorso veniva utilizzato da un colonnello dell’esercito per trascorrere i suoi periodi di licenza immerso nella natura e nella tranquillità. Qui la coltivazione si concentra soprattutto sulla Coda di Volpe (anche detta “Caprettone”), vitigno a bacca bianca che viene utilizzato nella produzione del nostro Lacryma Christi Bianco “Lavaflava”.

Discendendo verso valle troviamo il vigneto del “Vecchio Casale”, nel comune di Boscoreale, dove prevalgono le coltivazioni di Piedirosso ed Aglianico con tecnica a spalliera.

Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, all’interno del comune di Pompei troviamo il piccolo vigneto “Pompeii”. D’impianto recente, è collocato al confine con gli Scavi della città antica, a pochi metri dall’Anfiteatro romano. Un luogo suggestivo ed unico al mondo, dove sorseggiando un buon vino potrete passeggiare nella storia.

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